Ben ritrovate anime belle
In questo autunno così insicuro a livello globale come state vivendo le vostre percezioni?
Generalmente l’autunno è una stagione amata da chi sa apprezzare i suoi caldi colori e i profumi che ti guidano al raccoglimento… la magia dell’autunno possiamo dire, la magia di una stagione che sembra rallentare per permetterti di riprendere fiato ma anche per guardarti intorno e soprattutto dentro.
Per molte persone però è una stagione che mette inquietudine, questo perché quando tutto fuori si ritira anche noi siamo spinti a guardarci dentro, oppure ciò che abbiamo dentro in questa stagione richiama a gran voce la nostra attenzione. Tutti portiamo pesantezze accumulate negli anni attraverso le esperienze vissute e succede pure che alcune pesantezze divengono macigni anche se, ci siamo impegnati al massimo per nasconderli in profondità. È a quelle profondità che l’autunno va a parlare… ma siamo veramente pronti a comunicare?
Ecco che una stagione così dolcemente malinconica diviene prigione emotiva… ma le sbarre sono interiori ed ognuno di noi è l’unico ad aver la chiave della propria libertà.
L’acqua come elemento autunnale è legata alle nostre emozioni ed attraverso questo elemento si può imparare a scoprire, accogliere e guarire i propri dolori. Ci sono molte pratiche di auto guarigione che qui al centro facciamo insieme allo spirito dell’acqua ma oggi, voglio condividere con voi un scritto ritrovato in un vecchio quaderno di appunti. È un racconto personale legato alla guarigione attraverso gli elementi e gli spiriti della natura. Quando ci facciamo coraggio e iniziamo a guardarci dentro poi l’universo crea le occasioni giuste per incoraggiarci nel cammino e sostenerci nella ricerca dell’equilibrio….
Buona lettura
[…] “Il tocco calmo di una Vivena”
Ci sono viaggi speciali che si possono fare solo con il cuore.
Nelle Dolomiti del Trentino la Val di Fassa ti accoglie e ti guida incantandoti coi suoi fantastici scenari.
Qualcosa di magico avviene sempre con madre natura, quando la sua bellezza ti entra dentro attraverso gli occhi; questa bellezza varca la soglia del tuo spazio più profondo per poi giungere alle nebbie che ti avvolgono il cuore. È in quegli attimi che la tua luce si lascia intravedere, proprio come fa il prezioso raggio di sole che deciso si fa spazio in un cielo plumbeo.
Ti voglio raccontare di un angolo di questo paradiso. Maestose guglie rocciose si innalzano, alte come sentinelle antiche nei cieli dipinti da allegri nuvoloni e la valle offre puro incanto anche lungo i sentieri che costeggiano l’Avisio, il torrente che sinuoso la attraversa andando verso l’Adige. Dopo Campitello un sentiero sterrato costeggia il fiume che scorre sulla destra, mentre a sinistra Col Bel ti sovrasta.
Questa montagna appare come un gigante vecchio e dormiente che di tanto in tanto stiracchia le sue membra lasciando rotolare massi scuri lungo il fitto bosco. C’è un posto però, dove le sue forme antiche si fanno più dolci, superato il parco giochi dell’abitato di Fontanazzo in direzione Campestrin. Qui gli abeti rossi appaiono più slanciati e luminosi ed il sottobosco è silenzioso, verdeggiante, coperto da muschio spesso e profumato.
Proprio lì dove tutto sembra avvolto da una luce fatata si incontra un ponte in legno che scavalca un ruscelletto allegro che, poco più giù si tuffa nell’Avisio. Prima di attraversare il ponte, svoltando a sinistra si segue la scia dell’acqua. Solo qualche metro e tutto diventa silenzioso, gli abeti come sentinelle in fila ti osservano mentre il rumore dei passi svanisce nel soffice muschio. L’acqua scorre su di un letto di pietre scure ed io qui spesso mi fermo ad ascoltare, senza alcuna distrazione, il suo sussurrare.
Una volta mentre ero immersa nel suo melodioso scorrere, il balzo possente di una mamma cerva col suo giovane cucciolo, mi fece sussultare. Le due creature con veloci balzi si allontanarono in fretta senza prestarmi la minima attenzione. Dopo qualche istante giunse un cane che correndo seguiva le loro tracce, ma il suo rincorrere fu vano e breve per poi tornare dal suo padrone rimasto sul sentiero più a valle.
Dopo la maestosa visione risalii il gioioso corso d’acqua.
Qui lo spessore del muschio si fa sempre più basso mentre rami e tronchi ricoprono il terreno, bisogna stare attenti a dove si mettono i piedi perché il morbido tappeto lentamente svanisce e la salita diviene più articolata.
La montagna era lì a sbarrarmi il cammino. Avrò sbagliato strada pensai mentre il ruscello continuava incessante ad espandere la sua melodia tutt’intorno. Una voce mi invitava a proseguire “vieni avanti” sussurrava, non ti fermare era l’eco che si fondeva con lo scrosciare dell’acqua.
Eccomi giunta dove l’acqua abbraccia la roccia e sprigiona la sua magia. Piccole cascatelle emanano note infinite, riversandosi gioiose sulle rocce. Una grande roccia in particolare è circondata dall’acqua che scorre, un’unione di energie femminili è ciò che appare a chi giunge e non si può far a meno di unirsi a quel canto. Mi siedo sulla grande roccia in mezzo al ruscello per meditare mentre l’aria fredda mi costringe a coprirmi di più.
Sono grata per questo angolo di paradiso a pochi passi dal sentiero affollato. Il mondo da qui sembra lontano e l’acqua mi protegge da ogni altro suono. Mi connetto alla terra e al cielo e respiro dopo respiro espando sempre di più la mia percezione portandomi in una vibrazione al di fuori dello spazio e del tempo.
Il respiro è sempre più profondo e lento, mi guida verso il cuore attivando la mia vista interiore. Seduta ad occhi chiusi ascolto lo scorrere dell’acqua che diviene sempre più ipnotico; la montagna come un gigante buono è alle mie spalle, posso percepirne l’imponente energia. L’acqua mi circonda, la terra mi sostiene ed il mio canto nasce levandosi al cielo in onore del Grande Spirito.
Figure femminili, cristalline come l’acqua baciata dalla luce, fluiscono intorno a me osservandomi. Quando il mio canto è giunto a fondersi con l’energia scrosciante del ruscello le ho percepite avvicinarsi e sedersi. Il mio canto si è unito al loro, come inno alla bellezza di così aggraziate creature e come preghiera di gratitudine per la meraviglia della natura. Altre di queste figure femminili, che nelle leggende popolari di questi luoghi vengono chiamate Vivene, si muovevano gioiosamente qualche roccia più in giù.
L’acqua è l’elemento in grado di sbloccare le nostre emozioni portandoci la preziosa guarigione, custodita nel saper fluire. Negli abissi del nostro cuore troppo spesso si nascondono mostri di cui abbiamo vergogna o timore, ma l’acqua sa essere cristallina e fresca e nel percepire questo suo potere possiamo riuscire a guarire il nostro cuore. Quanta calma e quanta bellezza nell’acqua che scorre, quanta pace in questo luogo così dolcemente animato.
Colei che mi sedeva più vicina sorridendomi mi ha donato il suo canto poggiandomi la mano sul cuore, qualcosa di vibrante mi ha attraversato in un attimo che a me è sembrato eterno. Io in quel sol tocco ho conosciuto finalmente la calma e la pace interiore.
Ho riempito tutto il mio essere di profonda gratitudine, per le ferite lenite, per le creature incontrate, per la gioia e l’amore che con l’acqua scorrono portando nuova vita alla vita. C’è una soglia però oltre la quale non si può sostare, lo so… la mia attenzione è stata spostata da quel mondo incantato e riportata indietro con il rumore del mio piccolo sonaglio caduto nell’acqua e fermatosi qualche metro più in giù.
Non si può rimanere troppo nel fluire perché lo spirito dell’acqua lenisce si, ma anche assorbe e a volte trascina. A te viaggiatore tra i mondi, se ti dovesse capitare il privilegio di incontrare la bellezza e la bontà di una Vivena, accogli con il cuore la sua guarigione ma ridestati nel giusto tempo dal tuo viaggiare, perché nell’altra realtà, senza il giusto sapere ci si può anche smarrire.
Il mio ritorno un po’ brusco ed improvviso mi ha trovata ancora avvolta nella percezione dell’oltre. Le due realtà si sovrapponevano così che il mio sguardo poteva ammirare sia il ruscello scorrere a valle, sia giovani fanciulle di acqua e di luce che tra le sue onde giocavano liete. Lentamente ho riportato il mio sentire al battito del cuore ringraziando per ogni dono ricevuto. Ho benedetto la terra ed il cielo ed ogni loro creatura.
Grazie infinite gigante buono che in questo luogo così accogliente dispensi la tua energia. So che la vita è fatta di dare e di ricevere quindi, tornata al mio zaino ho dispensato quei doni che sempre porto con me a ricambiare la bontà del bosco e delle sue creature.
Se il tuo viaggiare ti porta nella mia amata valle, lascia aperto il tuo cuore. È al cuore che guardano gli abitanti dell’oltre; se nel tuo risplendere c’è sufficiente amore, chiudendo gli occhi potrai osservare l’immensità della vita che ti scorre intorno…
lasciati attraversare! […]
Elisa Bruno
P.S. Per gli appuntamenti del centro ci vediamo su zoom, troverai le date aggiornate sulla pagina fb “Om Shanti Om centro meditazione e spiritualità” ricorda di richiedere il link di accesso per partecipare alle varie attività.
Luna e Benessere (cerchio sciamanico)
Attività di Gruppo aperta a praticanti più esperti che hanno frequentato almeno “introduzione allo sciamanesimo”. Gli argomenti trattati nei prossimi mesi ci guideranno a fluire con i cicli naturali. In ogni appuntamento l’obiettivo sarà accrescere il livello di benessere energetico e spirituale ma anche di consapevolezza, attraverso i cicli della luna e la sua energia.
meditazione e Tamburo Sciamanico
Attività di Gruppo aperta a tutti. Si verrà guidati nel rilassamento ed ascolto di se stessi ad un livello molto profondo. Gli argomenti trattati sono sempre vari e mirano tutti ad accrescere il livello di benessere energetico e spirituale. Ci saranno meditazione guidata e con tamburo per la percezione e l’espansione della propria coscienza.
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