Per guarire il mondo bisogna guarire se stessi e per guarire se stessi bisogna divenire sempre più consapevoli delle proprie vibrazioni. Bisogna imparare a conoscersi ed analizzarsi in modo sincero.
Siamo noi a creare la realtà che ci circonda e in base a questo dovremmo riflettere su ciò che, nella nostra realtà non ci soddisfa.
Tutto ciò che ci accade è frutto di ciò che siamo, è il riflesso di noi stessi. Non è colpa di nessuno ma nostra responsabilità lavorare per un cambiamento personale positivo, di crescita e miglioramento. In ogni ambito della nostra vita questo principio è valido, sentito e letto molte volte e in tanti modi, vorrei però aggiungere qualcosa a questa riflessione o insegnamento:
“gli altri ci fanno da specchio, ciò che in loro ci disturba in qualche modo è presente in noi”.
Prendiamo in esame una relazione con l’altro che ci riflette, succede spesso che uno dei due si impegni ad essere consapevole del lavoro interiore da fare e lo fa, quindi si migliora, cresce, evolve. L’altro invece non è pronto al cambiamento, o non ha voglia o non ha la forza per migliorarsi quindi cosa si fa?
Se per l’uno è giunto il momento di proseguire è giusto non sentirsi obbligati ad aspettare i ritmi altrui? Non cedere ai sensi di colpa o emozioni simili nel decidere di andare? Perchè? Prima di voler cambiare l’altro si cambia se stessi e poi?
E qui arriva la mia riflessione:
e poi ci si dovrebbe sentire liberi di restare o proseguire; l’universo, la vita, faranno in modo di sostituire la lezione che rappresentavamo per l’altro, mentre ci avviamo verso una nuova lezione da apprendere. Niente vincoli, niente sensi di colpa, quando si è pronti a proseguire semplicemente si va.
Ovviamente la mia è solo una riflessione e le situazioni o i rapporti sono tutti diversi fra loro e hanno un destino personale ma è importante sentirsi liberi di rimanere o proseguire?
E voi cosa ne pensate? Lascia un commento
Luce e amore in un abbraccio! Elisa
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